Digitalizzazione in Italia nel 2020: prima la Lombardia poi Napoli
La storia dell’impresa è costellata da passaggi epocali, da transizioni che hanno consentito di armonizzare le dinamiche produttive ai diversi scenari socio-economici susseguitisi nel corso del tempo. Si tratta di un processo in costante evoluzione, che ora procede spedito verso la tappa della digitalizzazione.
In Italia, le fasi del processo di digitalizzazione sono state individuate dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) che, con il “Piano Transizione 4.0”, ha stilato un progetto teso a promuovere la digitalizzazione delle MPMI (Micro, Piccole e Medie Imprese). Tra le numerose misure previste dal Piano, rientrano anche i voucher digitalizzazione, strumenti con cui agevolare l’e-commerce dei soggetti operanti sul mercato. Già disciplinati dalla Regione Lombardia, i voucher digitalizzazione sono stati ora recepiti anche a Napoli (ma non in tutta la Regione Campania), ove la locale Camera di Commercio ha emanato un bando denominato “Voucher digitali Impresa 4.0”. Nello specifico, tale bando intende proporre la “Misura B” finalizzata a:
- Promuovere la collaborazione tra MPMI e soggetti altamente qualificati operanti nel settore delle tecnologie 4.0, con lo scopo di introdurre nuovi modelli di business digitali e rispettosi delle esigenze di ecosostenibilità;
- Facilitare l’utilizzo, da parte delle MPMI iscritte, dei servizi e delle soluzioni improntate alle innovative tecniche digitali;
- Agevolare la digitalizzazione delle imprese per consentire il pieno rilancio nella fase successiva all’emergenza sanitaria da CoVid-19.
Ambiti finanziati
Il bando in esame prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto a favore di quelle imprese che presentino progetti rientranti nella suindicata “Misura B”. In aggiunta, sono previsti aiuti economici alle imprese che stilino piani di innovazione digitale, corredati dalla relativa progettazione, riguardanti le tecnologie indicate nell’ “Elenco 1”:
- robotica avanzata e collaborativa;
- interfaccia uomo-macchina;
- manifattura additiva e stampa 3D;
- prototipazione rapida;
- internet delle cose e delle macchine;
- cloud, fog e quantum computing;
- cyber security e business continuity;
- big data e analytics;
- intelligenza artificiale;
- blockchain;
- soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
- simulazione e sistemi cyberfisici;
- integrazione verticale e orizzontale;
- soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
- soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);
- sistemi di e-commerce;
- sistemi per lo smart working e il telelavoro;
- soluzioni tecnologiche digitali per l’automazione del sistema produttivo e di vendita per favorire forme di distanziamento sociale dettate dalle misure di contenimento legate all’emergenza sanitaria da Covid-19;
- connettività a Banda Ultralarga.
A questi progetti di innovazione potranno essere ulteriormente aggiunte, purché propedeutiche o complementari a quelle previste dall’Elenco 1, le tecnologie disposte dall’Elenco 2:
- sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
- sistemi fintech;
- sistemi EDI, electronic data interchange;
- geolocalizzazione;
- tecnologie per l’in-store customer experience;
- system integration applicata all’automazione dei processi;
- tecnologie della Next Production Revolution (NPR);
- programmi di digital marketing.
Spese ammissibili e inammissibili
Il capitolo delle spese ammissibili, interessante per ogni imprenditore che intenda godere dei benefici camerali, contempla quelle relative ai servizi di consulenza e formazione in ambito digitalizzazione, nonché quelle attinenti l’acquisto di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione. Sono in ogni caso inammissibili le spese relative a:
- trasporto, vitto e alloggio;
- servizi di consulenza specialistica relativi alle ordinarie attività amministrative aziendali o commerciali, quali, a titolo esemplificativo, i servizi di consulenza in materia fiscale, contabile, legale, o di mera promozione commerciale o pubblicitaria;
- servizi per l’acquisizione di certificazioni (es. ISO, EMAS, ecc.);
- servizi di supporto e assistenza per adeguamenti a norme di legge.
Per essere ritenute ammissibili, le spese dovranno essere effettuate dalla data di presentazione della domanda e fino al 31 dicembre 2020. Esse sono intese al netto dell’IVA, il cui computo non è annoverato tra le spese ammesse, salvo l’ipotesi in cui il soggetto che le sostenga non abbia possibilità successive di recupero.
Importo del voucher e dotazione finanziaria
Lo stanziamento previsto dalla Camera di Commercio di Napoli ammonta a euro 985.408,00,00, erogati nella forma di voucher, ognuno dei quali avrà un importo minimo di euro 5.000,00 e massimo di euro 15.000,00. L’entità dell’erogazione non potrà superare il 70% delle spese ammissibili. Alle imprese rientranti del rating di legalità sarà inoltre riconosciuto un bonus di euro 250,00 nel limite del 100% delle spese ammissibili. È altresì previsto che la Camera di Commercio possa:
- Incrementare lo stanziamento iniziale o rifinanziare il bando;
- anticipare i termini di presentazione delle domande nel caso di esaurimento anticipato delle risorse;
- riaprire i termini di presentazione delle domande nel caso in cui le risorse disponibili non siano esaurite.
Chi può chiedere il voucher
Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal bando le imprese che, al momento della presentazione della domanda e fino all’erogazione del voucher, presentino i seguenti requisiti:
- Siano Micro o Piccole o Medie imprese come definite dall’Allegato 1 del regolamento UE n. 651/20143;
- abbiano sede legale e/o unità locali nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Napoli;
- siano attive e in regola con l’iscrizione al Registro delle Imprese;
- siano in regola con il pagamento del diritto annuale;
- non siano in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
- abbiano legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del D. lgs. 6 settembre 2011, n.159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia). I soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D.lgs. 6 settembre 2011, n.159;
- abbiano assolto gli obblighi contributivi e siano in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al D. lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni e integrazioni;
- non abbiano forniture in essere con la Camera di commercio di Napoli e la propria azienda Speciale Si Impresa, ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella L. 7 agosto 2012, n. 1354.
Soggetti esclusi
Il bando non prevede la possibilità che a far richiesta del contributo siano fornitori di beni e servizi, qualora essi risultino, allo stesso tempo, soggetti beneficiari della stessa misura. Fornitori di beni e servizi non potranno inoltre essere in rapporto di controllo e/o di collegamento con l’impresa beneficiaria.
Presentazione e valutazione delle domande
L’unica modalità ammissibile di presentazione delle domande, con Descrizione dell’intervento proposto e il Modello di autodichiarazione dei fornitori (si veda il paragrafo “Bando e documenti da scaricare“), è quella telematica, corredata da firma digitale, attraverso lo sportello “Contributi alle imprese”, rintracciabile all’interno del servizio Webtelemaco di Infocamere. È altresì possibile presentare la domanda mediante soggetto delegato.
La valutazione delle domande segue l’ordine cronologico di presentazione; qualora i fondi siano insufficienti, l’ultima domanda istruita con esito positivo è ammessa alle agevolazioni fino alla concorrenza delle risorse disponibili.
Revoca del voucher
Il beneficio economico, corrisposto nella forma del voucher digitalizzazione, potrà essere revocato nelle ipotesi di:
- mancata o difforme realizzazione del progetto rispetto a quanto descritto nella domanda:
- mancato rispetto dei termini relativi alla rendicontazione delle spese;
- rilascio di dichiarazioni mendaci;
- impossibilità di effettuare controlli e/o ispezioni a causa del beneficiario;
- esito negativo dei controlli e/o delle ispezioni.
Nell’ipotesi di revoca, il soggetto beneficiario sarà tenuto alla restituzione delle somme, maggiorate degli interessi legali, ferme restando le eventuali responsabilità penali.
Bando completo e documenti da scaricare
Per informazioni maggiormente dettagliate, si consiglia di scaricare e consultare il bando completo. Da compilare e firmare, inoltre, il modulo di partecipazione, che descrive il progetto e le spese, e il Modello di autodichiarazione che deve firmare digitalmente il fornitore.