• Privacy Policy
  • Cookie policy
venerdì, 22 Gennaio , 2021
BrandToday
  • Login
  • Home
  • News
  • Approfondimenti
  • Redazione e Contatti
No Result
View All Result
  • Home
  • News
  • Approfondimenti
  • Redazione e Contatti
No Result
View All Result
BrandToday
No Result
View All Result
Home Approfondimenti

Le aziende non possono permettersi il silenzio, nemmeno con il Coronavirus

Grazia Meo Colombo by Grazia Meo Colombo
Giugno 22, 2020
in Approfondimenti
Reading Time: 4 min
Le aziende non possono permettersi il silenzio, nemmeno con il Coronavirus
0
SHARES
Condividi su FacebookCondividi su LikedinCondividi su Whatsapp

Mentre il mondo si adatta al più grande cambiamento della storia conosciuta nei comportamenti sociali, i vari Brand hanno avuto un ruolo cruciale nel martellare il messaggio che “stare a casa” è una questione di vita o di morte. 

“I governi saranno sempre la più importante fonte di informazione credibile e in tempi di crisi, i Brand devono agire in totale supporto a questo messaggio”, dichiara Neil Henderson di St Luke, “Inoltre i Brand possono usare il loro particolare tono di voce per aiutare la loro audience a recepire queste informazioni”.

Come hanno accolto questa sfida alcune tra le più grandi azienda al mondo? Possiamo riconoscere tre impostazioni di fondo:

  1. la casa è il perno della comunicazione,
  2. la relazione sociale è il vero, doveroso sacrificio,
  3. i progetti non cambiano, basta usare l’immaginazione.

1. La casa: #iorestoacasa #stayhome

La maggioranza dei paesi più colpiti dal virus è divisa tra l’abbracciare ulteriori misure straordinarie per evitare l’espandersi del contagio e il desiderio di poter continuare con la propria vita e, per le aziende, di poter continuare la propria attività.

Indubbiamente il messaggio #iorestoacasa è stato il primo grande imperativo governativo e quindi anche delle aziende, che hanno abbracciato le disposizioni di prevenzione del contagio.

Federico Silvestri, 24 Ore System: “Le aziende dovrebbero continuare a comunicare, non solo per sostenere i media che sono in prima fila in questa battaglia, ma anche nel loro interesse, per non depauperare gli effetti degli investimenti che fino ad oggi sono stati fatti”.

L’ironia di IKEA sull’imposizione di restare a casa.
Anche Guinness promette momenti piacevoli dal divano di casa.
Non poteva mancare l’ironica ferocia di Taffo.
Nike sceglie la comunicazione delle realizzazione di un desiderio profondo, salvare il mondo (giocando in casa).

2. Le relazioni: Contatti proibiti

L’adeguamento della comunicazione coinvolge soprattutto quei Brand che del contatto umano avevano fatto un valore fondante della propria strategia, come Coca Cola.

Alcune aziende hanno rappresentato l’obbligo del distanziamento sociale modificando i loro loghi. Dal punto di vista comunicativo questo messaggio è molto più diretto e memorabile di qualsiasi parola.

Questo cambiamento riflette un profondo cambiamento e non può essere confuso con opportunismo pubblicitario. Le disposizioni straordinarie di sicurezza provocano anche un cambiamento nelle relazioni sociali e di assunzione di responsabilità nei confronti degli altri, non solo propri.

Stare distanti, dunque, per restare uniti.

Mc Donald’s: Si riconosce benissimo lo stesso e non perde efficacia.
Volkswagen ringrazia i propri utenti per mantenere le distanze.
Anche Robe di Kappa interpreta il decreto governativo alla lettera.
Mantenere le distanze anche con Audi.
Il logo della Coca Cola diventa lunghissimo.

3. L’immaginazione: Mondi vicini, anzi vicinissimi

Uno dei settori più colpiti è anche quello più “latitante” dal punto di vista della comunicazione: il settore del turismo. Mentre ancora ragiona sulle strategie possibili di ripresa segnaliamo delle intelligenti iniziative di Lonely Planet, che propone delle versioni inedite delle sue famosissime guide turistiche in una location insolita: la propria casa.

Anche Time Out, la famosa rivista internazionale che propone il meglio delle grandi città, rafforza il concetto di goderci la città da casa.

Previous Post

Coronavirus, Google dona 340 milioni in Ads alle PMI

Next Post

Violati dati personali dei richiedenti del Bonus da 600 euro

Grazia Meo Colombo

Grazia Meo Colombo

Digital designer. Lavora per gran parte della propria carriera a Roma e poi, per 10 anni, a Londra, al servizio di diverse agenzie, tra cui MBA (Maher Bird) e Minale Tattersfield. Partner e Art director di Webers Brand Agency

Next Post
violazione dei dati

Violati dati personali dei richiedenti del Bonus da 600 euro

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

* richiesto
Donna con tatuaggi durante una riunione di lavoro

Agevolazioni per le donne: le “Pari opportunità” premiano imprenditrici e lavoratrici

Gennaio 10, 2021
Palazzo Montecitorio a Roma

Questa Manovra non è fatta di soli spot elettorali

Gennaio 7, 2021
macchina da scrivere gialla usata per raccontare storie

Storytelling museali per incurabili curiosi

Novembre 24, 2020
BrandToday

BrandToday è un progetto editoriale indipendente che analizza e discute il mondo dei Brand, la comunicazione d'impresa, il marketing, il digital e il design

Scrivi a redazione: redazione@brandtoday.it

Iscriviti alla Newsletter

* richiesto

Seguici su

  • Privacy Policy
  • Cookie policy

Copyright © 2020, BrandToday - Created and managed by Webers Agency.

No Result
View All Result
  • Home
  • News
  • Approfondimenti
  • Redazione e Contatti

Copyright © 2020, BrandToday - Created and managed by Webers Agency.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms below to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In