L’Italia è il paese in cui il Parlamento europeo ha investito di più in termini di budget pubblicitario. Quali sono state, dunque, le variabili prese in considerazione per l’allocazione del budget pubblicitario?
La Giornata internazionale della Donna è alle spalle e, come ogni anno, lascia dietro animosità e dibattiti. Nei giorni che precedono la ricorrenza, la comunicazione – sia essa nutrita da intenti strettamente politico-sociali o, viceversa, commerciali – entra nel vivo e vede coinvolti cittadini, politici e istituzioni. Tra queste ultime un ruolo da protagonista è interpretato dall’Unione Europea, che ha da sempre inserito la parità di genere tra le priorità delle politiche comunitarie. Nei trattati del 1957, ad esempio, si fa esplicito riferimento alla parità di genere e oggi, nella ricca produzione normativa europea, essa si esprime con forza nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE, laddove nell’Articolo 23 si afferma che:
La parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. Il principio della parità non osta al mantenimento o all’adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato.
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, Art. 23
In ragione di ciò, non sorprende che il Parlamento Europeo abbia fortemente incrementato le proprie sponsorizzate su Facebook tra il 2 e l’8 marzo, dedicandole esclusivamente al Women’s Day e spendendo sulle piattaforme di Zuckerberg circa 104.000 euro per le inserzioni nei 27 paesi membri dell’UE. La somma in questione, considerate la materia e l’entità dell’inserzionista, non è sorprendentemente elevata. Interessante, viceversa, può risultare la scelta geografica degli investimenti.
L’advertising del Parlamento europeo in valori assoluti
Tra il 2 e l’8 marzo 2021 l’Italia è stato il paese in cui il Parlamento Europeo, secondo i dati divulgati da Facebook, ha speso di più per le inserzioni sul social network di Menlo Park. Oggetto delle inserzioni sono state le tematiche legate alla Giornata internazionale della donna.
Si riporta di seguito il dettaglio dei budget investiti su Facebook e Instagram dal Parlamento europeo nei singoli paesi membri, dal 2 all’8 marzo:
- Italia: € 21.533
- Germania: € 15.251
- Spagna: € 15.117
- Grecia: € 7.767
- Romania: € 7.210
- Polonia: € 7.079
- Portogallo: € 3.994
- Francia: € 3.889
- Ungheria: € 3.730
- Bulgaria: € 2.993
- Repubblica Ceca: € 2.445
- Irlanda: € 1.776
- Belgio: € 1.576
- Slovacchia: € 1.352
- Lituania: € 1.278
- Cipro: € 1.155
- Malta: € 1.014
- Croazia: € 982
- Olanda: € 953
- Lettonia: € 585
- Slovenia: € 472
- Austria: € 462
- Svezia: € 416
- Estonia: € 369
- Finlandia: € 251
- Danimarca: € 166
- Lussemburgo: € 126
Budget del Parlamento europeo e popolazione degli stati membri dell’UE
Il dato assoluto della spesa pubblicitaria nei singoli paesi è un punto di partenza per valutare la congruità tra l’obiettivo e il budget impiegato. Il secondo valore da considerare riguarda l’ampiezza del target e dunque, in questo caso, la popolazione dei singoli stati. In tal modo si palesa un evidente squilibrio, poiché i paesi che non raggiungono il milione di abitanti (Malta e Cipro) diventano i principali destinatari delle inserzioni europee. L’Italia, invece, risulta essere il nono paese per budget per ogni milione di abitanti, ma diventa il quarto se si considerano i paesi con una popolazione di almeno 10 milioni di abitanti (preceduto da Grecia, Portogallo e Romania).
- Malta: € 1.970 (per milione di abitanti)
- Cipro: € 1.300
- Grecia: € 724
- Lituania: € 457
- Bulgaria: € 430
- Portogallo: € 388
- Ungheria: € 381
- Romania: € 373
- Italia: € 361
- Irlanda: € 357
- Spagna: € 319
- Lettonia: € 306
- Estonia: € 277
- Slovacchia: € 247
- Croazia: € 241
- Repubblica Ceca: € 228
- Slovenia: € 225
- Lussemburgo: € 201
- Polonia: € 186
- Germania: € 183
- Belgio: € 136
- Francia: € 57
- Olanda: € 54
- Austria: € 51
- Finlandia: € 45
- Svezia: € 40
- Danimarca: € 28
Nota metodologica
I valori sono stati ottenuti calcolando il quoziente tra la spesa pubblicitaria del Parlamento europeo su Facebook tra il 2 e l’8 marzo 2021 nel singolo stato e la relativa popolazione al 2020, secondo le statistiche Eurostat. Il dato così ottenuto restituisce il valore per singolo cittadino; moltiplicato per 1.000.000 risulta il relativo ppm.
Budget pubblicitario e femminicidi
La definizione del femminicidio è stata formalizzata, prima che nei singoli stati, dal Consiglio d’Europa, con la firma della Convenzione di Istanbul del 2011. Anche l’Unione Europea ha mostrato (e mostra) interesse per il tema, promuovendo dibattiti e congressi sulla violenza di genere. Considerata la rilevanza dell’argomento per l’UE e per le forze politiche presenti nel suo organo rappresentativo, si è ritenuto utile valutare la possibilità che la spesa pubblicitaria del Parlamento europeo possa dipendere – almeno in parte – dai dati sul femminicidio nei singoli stati.
Il numero assoluto di femminicidi è tratto da Statista (2017), ma, per comprendere l’estensione del fenomeno criminale, è stato necessario calcolare il tasso di femminicidi rispetto alla popolazione totale del singolo stato:
- Ungheria: 7,88 (vittime per milione di abitanti)
- Malta: 7,77
- Slovacchia: 6
- Bulgaria: 5,75
- Austria: 4,6
- Lituania: 4,292
- Slovenia: 4,291
- Estonia: 3,7
- Cipro: 3,37
- Finlandia: 3,25
- Belgio: 3,1
- Portogallo: 2,7
- Romania: 2,3
- Svezia: 2,1
- Croazia: 1,97
- Italia: 1,92
- Francia: 1,79
- Germania: 1,76
- Lussemburgo: 1,6
- Repubblica Ceca: 1,46
- Irlanda: 1,4
- Spagna: 1
- Grecia: 0,56
Tali indici sono stati poi rapportati alla spesa pubblicitaria del Parlamento europeo:
- Spagna: € 14.906 (budget per singola vittima per milione di abitanti)
- Grecia: € 13.875
- Italia: € 11.167
- Germania: € 8.628
- Romania: € 3.096
- Francia: € 2.163
- Repubblica Ceca: € 1.743
- Portogallo: € 1.468
- Irlanda: € 1.259
- Bulgaria: € 520
- Belgio: € 504
- Croazia: € 498
- Ungheria: € 473
- Cipro: € 341
- Lituania: € 297
- Slovacchia: € 223
- Svezia: € 195
- Malta: € 130
- Slovenia: € 109
- Austria: € 100
- Estonia: € 98
- Lussemburgo: € 78
- Finlandia: € 77
Ne deriva che la scelta pubblicitaria del Parlamento europeo non sembra motivata da questa variabile, poiché negli investimenti ha per lo più privilegiato quei paesi che hanno fatto registrare i tassi più bassi di vittime per milione di abitanti.
Nota metodologica
L’investimento del Parlamento europeo per vittima per milione di abitanti è il quoziente tra il budget pubblicitario dichiarato da Facebook Inc. e il tasso di femminicidi rispetto alla popolazione totale. La fonte del numero di femminicidi è Statista; quello della popolazione è Eurostat.
Pay gap e investimenti pubblicitari per l’8 marzo
Anche il cosiddetto “pay gap”, ossia la differenza di retribuzione media tra uomini e donne a parità di ruolo, non risulta essere una variabile determinante nella scelta di allocazione del budget pubblicitario del Parlamento europeo. I dati relativi al Pay gap sono tratti ancora una volta dall’Eurostat e fanno riferimento al 2018 (le informazioni relative al 2019 sono assenti per alcuni stati):
- Estonia: 21,8
- Austria: 20,4
- Germania: 20,1
- Repubblica Ceca: 20,1
- Slovacchia: 19,8
- Lettonia: 19,6
- Finlandia: 16,9
- Francia: 16,7
- Olanda: 14,7
- Danimarca: 14,6
- Ungheria: 14,2
- Lituania: 14
- Bulgaria: 13,9
- Malta: 13
- Svezia: 12,1
- Spagna: 11,9
- Croazia: 11,4
- Irlanda: 11,3
- Grecia: 10,4
- Cipro: 10,4
- Slovenia: 9,3
- Portogallo: 8,9
- Polonia: 8,5
- Belgio: 5,8
- Italia: 5,5
- Romania: 2,2
- Lussemburgo: 1,4
Tali dati, rapportati alle spese pubblicitarie del Parlamento europeo, portano a un netto capovolgimento delle posizioni. Ad esempio, mentre in Italia ogni punto di Pay gap ha comportato un investimento di 3.915 euro, in Danimarca lo stesso valore ha motivato 11 euro. Nonostante la differenza retributiva nel nostro paese sia valutata 5,5 punti e nel paese del Nord 16,7:
Vale a dire:
- Italia: € 3.915
- Romania: € 3.277
- Spagna: € 1.270
- Polonia: € 832
- Germania: € 758
- Grecia: € 746
- Portogallo: € 448
- Belgio: € 271
- Ungheria: € 262
- Francia: € 232
- Bulgaria: € 215
- Irlanda: € 157
- Repubblica Ceca: € 121
- Cipro: € 111
- Lituania: € 91
- Lussemburgo: € 90
- Croazia: € 86
- Malta: € 78
- Slovacchia: € 68
- Olanda: € 64
- Slovenia: € 50
- Svezia: € 34
- Lettonia: € 29
- Austria: € 22
- Estonia: € 17
- Finlandia: € 14
- Danimarca: € 11
Conclusione
A parte la prima infografica proposta, se la scelta pubblicitaria dell’Unione Europea fosse stata studiata sulla base dei dati inerenti a femminicidi e Pay gap, le successive immagini avrebbero dovuto mostrare righe equilibrate, senza l’ “effetto scala” inversa che invece le caratterizza. La scelta di allocazione del budget pubblicitario da parte del Parlamento europeo sembra invece non dipendere dalle due tematiche prese in considerazione e ritenute invece fondamentali dalla stessa Unione Europea.